Nella prima parte del racconto dell’arte Fabrianese vi porto alla scoperta di alcuni importanti artisti medievali e moderni, attraverso l’Oratorio della Carità, la Chiesa di S. Nicolò e la mostra la luce e i silenzi.
Con i suoi 272,08 km², Fabriano è il comune più esteso delle Marche. Situato nell’entroterra della provincia di Ancona, conta 30 809 abitanti ed è un importante centro industriale: da sempre sede dell’industria di produzione della carta, le famose Cartiere Miliani Fabriano hanno valso al comune il conferimento del titolo di Città Creativa dell’UNESCO, inserita nella categoria “Artigianato, arti e tradizioni popolari”.
Sin dal Medioevo si svilupparono nel centro storico cantieri architettonici e pittorici di fondamentale importanza per la nascita di quella scuola artistica che, nel secolo successivo, raggiungerà il suo apice con Allegretto Nuzi e Gentile da Fabriano. Entrambi esponenti dello stile gotico, del primo alcune opere sono ancora conservate nella pinacoteca civica di Fabriano e nel Duomo, mentre altre si trovano alla National Gallery di Londra, nelle Gallerie Vaticane ed in altri importanti musei internazionali. Il secondo invece godette di una fama notevole, e viene tutt’ora considerato uno dei maggiori esponenti del gotico cortese; anziché affiliarsi ad una corte preferì la figura dell’artista itinerante, viaggiando tra Venezia, Firenze, Roma e la Lombardia. Le sue opere sono conservate nei maggiori musei internazionali, tra cui il Louvre, la National Gallery di Londra, gli Uffizi, ma anche a Vienna, Berlino e oltreoceano a New York, Los Angeles, Washington.
Tuttavia molti altri artisti di rilevanza nazionale lavorarono a Fabriano in età moderna, tra cui Orazio Gentileschi e Filippo Bellini. Al primo, nato a Roma ma attivo nelle Marche (almeno nei primi anni di attività, prima di essere chiamato dai sovrani di Francia e Inghilterra), è dedicata una mostra alla pinacoteca civica di Fabriano: La luce e i silenzi, Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche. Quasi dimenticato dalla critica dei suoi tempi, il G. è oggi considerato una delle più singolari personalità artistiche del Seicento italiano, e le sue opere sono conservate a Brera, al Prado, al Louvre, all’Ermitage e in altri musei internazionali. A Fabriano il Gentileschi eseguì gli affreschi per il Duomo della città e quelli per la chiesa di San Benedetto, alcune pale d’altare tra cui quella raffigurante un San Francesco sorretto da un angelo.
A Filippo Bellini invece, nato a Urbino ed allievo del Barocci, attivo principalmente nelle Marche, alla Basilica della Santa Casa a Loreto, è attribuito l’intero ciclo di affreschi dell’Oratorio della Carità. La sede della Confraternita della Carità è situata di fronte alla facciata dell’ex chiesa di San Francesco (crollata a causa di un terremoto e oggi sede della biblioteca mutimediale) proprio sul lato della piazza del comune. La struttura risale al 587, ed è un edificio a pianta rettangolare, con soffitto a capriate, che sostituisce il vecchio soffitto affrescato anch’esso crollato durante un terremoto. Al suo interno le pareti sono interamente ricoperte dal ciclo di affreschi rappresentanti le sette Opere di Misericordia Spirituali e Corporali, realizzati sul finire del ’500. Questi quattordici riquadri sono alternati da paraste e decorati con stucco e dorature. Per lungo tempo l’oratorio fu adibito a deposito della Biblioteca comunale, poi riemerse in tutto il suo splendore a seguito dei restauri seguiti al terremoto del 1997. In seguito a sette anni di restauri, gli affreschi sono stati integralmente recuperati, ed oggi l’oratorio è una suggestiva scenografia per matrimoni civili, concerti e conferenze. In questo ambiente è conservato anche un pezzo di enorme valore: il pianoforte c. Bechstein, uno dei 42 esemplari rimasti in circolazione, lo stesso con cui i Queen incisero Bohemian Rapsody, i Beatles Hey Jude ed Elton John Your Song, lo scelsero anche David Bowie, Supertramp e Peter Gabriel, e oggi viene usato da Lady Gaga nei suoi concerti. Il grandissimo Andrea Poeta, custode e guida nell’oratorio, suona per i turisti i brani originariamente incisi con questo pianoforte, ricreando un’atmosfera unica ed emozionante che da sola vale la visita (tra l’altro ad ingresso gratuito).
Purtroppo nella mia breve visita a Fabriano, in un anonimo venerdì mattina, non ho avuto modo di visitare le numerose chiese ed il Duomo della città, che conservano opere di grandissimi artisti. Sono riuscita però a fare un giro veloce alla chiesa di San Nicolò, semplicemente meravigliosa, che conserva anche un dipinto di Bellini, e le decorazioni continue sull’altare e sulle volte sono mozzafiato. Trovate tutte le foto nella galleria, e presto vi racconterò il resto della mia giornata a Fabriano, una città che mi ha veramente stupito per il valore delle opere d’arte che custodisce e che meritano senza dubbio di essere comunicate e valorizzate in modo adeguato. Un vero e proprio tesoro, per certi versi unico nelle Marche!
Bellissimo!